My Dilemma Is You 3 by Cristina Chiperi

My Dilemma Is You 3 by Cristina Chiperi

autore:Cristina Chiperi [Chiperi, Cristina]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: My dilemma is you - vol. 3
ISBN: 9788865087107
editore: Leggereditore
pubblicato: 2016-03-06T16:00:00+00:00


27

«Buongiorno tesoro» dice mia madre sorridendo.

«Non è per niente un ‘buongiorno’. Ho un terribile cerchio alla testa» dico passandomi la mano tra i capelli scompigliati.

Non è stato per niente facile svegliarsi stamattina. Sono tornata a casa alle tre.

«Spero che la festa almeno sia stata bella» dice mia madre porgendomi una tazza di tè.

«Sì, ma sono andata a letto troppo tardi.

E tra mezz’ora ho appuntamento con Sam per andare insieme in centro. Credo che quando tornerò a casa mi rimetterò a dormire.»

«Solo dopo aver studiato. Devi impegnarti per avere ottimi risultati a scuola» dice mia madre.

«Stiamo veramente parlando di scuola la domenica mattina?» sbuffa Kate.

Poco dopo mi rendo conto di qualcosa di strano… manca qualcuno.

«Dov’è…» Non finisco nemmeno la frase che si sente la porta d’ingresso aprirsi e chiudersi.

Papà attraversa il corridoio e, senza dire nulla, sale le scale.

«John l’ha chiamato stamattina. Aveva bisogno di parlargli di una cosa importante…» spiega mia madre, tenendo lo sguardo puntato sulla tazzina del caffè.

In meno di cinque secondi mi ritrovo a salire le scale per raggiungere mio padre.

C’è qualcosa che non mi convince…

Passo davanti alla camera da letto, ma non è lì. Sarà sicuramente nel suo studio.

Busso un paio di volte senza ottenere risposta, quindi entro.

Mio padre è seduto alla scrivania e sta guardando attentamente un foglio.

«Quante volte devo dirti di non entrare in questa stanza senza il mio permesso?» chiede continuando a guardare quel pezzo di carta.

«Ho bussato e non hai risposto. Così mi sono data da sola il permesso di entrare.»

«Spero che tu non lo faccia ogni volta che non ricevi risposta.»

«Cosa voleva il signor Dallas?» A queste parole, mio padre abbassa gli occhiali e mi guarda con attenzione.

«Abbiamo parlato delle solite cose…

Questioni di lavoro, che non dovrebbero in alcun modo interessarti.» Torna a guardare il foglio e a ignorarmi.

«Mi interessano, invece. C’è qualcosa che non va?»

«Perché?» È stupito. «Cris, vai dritta al punto. Sei qui per un motivo ben preciso.

Non girarci intorno e parla chiaramente.»

«Ti assenti spesso a lavoro, litighi con mamma, sei sempre scontroso. Cosa sta succedendo, papà?» Nessuna riposta. La sua espressione è impassibile, imperscrutabile.

«Allora?» insisto.

«Dovresti smetterla di preoccuparti di cose che non ti riguardano. Io e tua madre siamo adulti e siamo in grado di badare a noi stessi. E per quanto riguarda il resto, so quello che faccio. Quindi cerca di starne fuori. Mi ringrazierai quando capirai… Ora, se non ti dispiace, avrei del lavoro da sbrigare.» Sto zitta ed esco dalla stanza, ma non ho assolutamente intenzione di lasciar perdere. Alla prima occasione utile, entrerò in quello stupido studio per curiosare tra le sue scartoffie e troverò da sola le risposte che cerco.

Scendo al piano di sotto e vado in camera a prepararmi.

Venti minuti dopo sono davanti alla villa dei Dallas.

La porta d’ingresso si apre, e quando sollevo lo sguardo vedo Sam che cammina nella mia direzione con il cellulare all’orecchio.

«Va bene» dice prima di chiudere la chiamata. «Cris!» Sorride e mi abbraccia.

«Andiamo?»

«Aspetta, hanno detto che tra tre secondi saranno qui» dice sorridendo.

Lo dice con così tanta sicurezza, come se io potessi sapere di cosa sta parlando.



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